31 maggio 2019

Volpedo - "Sul fienile" del Pellizza torna dove fu creato

A Volpedo, paese natale di Giuseppe Pellizza, torna nello  studio  del pittore, in via Rosano, la  sua opera del 1893, intitolata “Sul fienile”. Dopo la presentazione in programma sabato 1 giugno alla Soms, dal 2 al 30 giugno nello studio del pittore, donato dalle figlie al Comune di Volpedo e aperto al pubblico grazie alla Associazione Pellizza da Volpedo onlus, viene esposto uno dei più importanti capolavori divisionisti, dalla collezione privata dello stesso pittore.

La tela di notevoli dimensioni (133×243,5 cm) torna nel luogo dove fu concepita e dipinta, riportata al suo originale splendore grazie a un attento intervento di restauro e inserita nella sua cornice originale, assente nell’ultima delle rare esposizioni dell’opera (l'ultima fu alla Gam di Torino, nel 2000) e rimontata in occasione della mostra.

 La mostra, curata da Aurora Scotti, autrice del catalogo generale del pittore alessandrino, e dall’Associazione Pellizza da Volpedo, è organizzata dalle Gallerie Maspes di Milano, col patrocinio del Comune di Volpedo.. Catalogo Edizioni Gallerie Maspes contenente un saggio introduttivo della curatrice e una serie di approfondimenti sulla fortuna critica dell’opera e sul restauro. Sb


, che meglio faranno comprendere l’iter creativo e la realizzazione del dipinto.

Preparato con lunghe riflessioni nel corso del 1892, Sul fienile fu eseguito nel corso del 1893 ed esposto a Milano nel 1894, e in parte ripreso ancora tra 1895 e 1896 per attenuare un “cielo troppo bluastro”. Insieme al quasi contemporaneo Processione, fu il primo quadro in cui Pellizza cercò di applicare meticolosamente il divisionismo e rivela una scrupolosa attenzione al vero. Il pittore stesso, consapevole dell’importanza rivestita da quest’opera nel suo iter creativo, la indicò come l’inizio di una sua nuova fase pittorica, attenta ai temi sociali e capace di instaurare un più stringente rapporto col vero grazie all’utilizzo della nuova tecnica. Poteva così comunicare efficacemente con tecniche nuove e scientificamente esatte il suo modo di sentire e di porsi nei confronti del vero. La medaglia d’oro vinta a Monaco nel 1901 confermò a Pellizza la fiducia in questa sua opera.