Il biomonitoraggio dell’ambiente cittadino, progetto promosso dall’Osservatorio Ambientale comunale sta dando risultati interessanti e le postazioni raddoppiano. Oltre alla stazione di alveari installata nel cortile dell'ex Caserma Passalacqua, una seconda serie verrà posizionata sul Castello, a Villa Charitas. Lo studio, realizzato in collaborazione con il professionista Giacomo Acerbi, utilizza le api come “ cartina tornasole “ del territorio in cui vivono, poiché risultano il più efficace bioindicatore esistente in natura. Un alveare copre un territorio vastissimo pari a circa 4000 campi da calcio, le api si muovono sul territorio in maniera capillare, esplorandone ogni centimetro con un’elevata capacità di accumulo negli elementi che lo compongono. Ai fini di un campionamento completo, si andranno ad esempio a ricercare metalli pesanti, cloruri, nitrati, solfati, idrocarburi policiclici aromatici, diossine e furani, Pm 10 e isotopi radionucleidi.