31 ottobre 2017

Poste: nuovi tagli in 141 paesi

Il Contratto di programma 2015-2019 siglato tra Poste e Ministero dello Sviluppo Economico, ha introdotto, nel piano di “razionalizzazione” di Poste, la consegna a giorni alterni della corrispondenza, oltre ad aver previsto la chiusura degli uffici postali nei piccoli centri, lasciando così moltissimi Comuni italiani scoperti da un servizio essenziale come quello postale. Sono 29 i comuni alessandrini già interessati da questi tagli a cui a breve se ne aggiungeranno altri 141. Risultato: tonnellate di poste in giacenza e bollette consegnate anche dopo la scadenza. Il piano di riorganizzazione, che andrà a regime ad inizio 2018, contrasta con la normativa comunitaria in materia di servizio universale postale (in particolare con la Prima Direttiva postale) la quale obbliga tutti gli Stati membri ad assicurare la raccolta e la distribuzione degli invii postali al domicilio del destinatario «come minimo cinque giorni lavorativi a settimana» La consegna a giorni alterni comprende anche gli invii prioritari, come le raccomandate dell’Inps, gli avvisi di Equitalia, i telegrammi, e pure i quotidiani e i settimanali in abbonamento. I piccoli Comuni, già fortemente penalizzati dalla riorganizzazione di Poste che ha portato alla definitiva chiusura di alcuni uffici, ora sono ulteriormente vessati dalla consegna a giorni alterni. Anche il Parlamento europeo è intervenuto sulla materia, con una risoluzione che ribadiva la necessità, da parte degli Stati Ue, di garantire il servizio universale e il mantenimento degli sportelli postali. C'è da chiedersi perché l’Italia stia facendo tutto l’opposto, rischiando di incorrere in una procedura d’infrazione europea per violazione del diritto degli utenti. Un ulteriore danno che sarà scaricato sulle teste e sulle tasche dei cittadini.