04 marzo 2019

Società: stasera davanti al Nome della Rosa, ricordando il nostro Umberto Eco

Questa sera molti di noi saranno davanti alla televisione per seguire la prima puntata della fiction di Rai 1 "Il nome della rosa".

Il nome della rosa, lo ricordiamo, è il primo romanzo di Umberto Eco, pubblicato nel 1980. Il saggista e semiologo decide con questo testo di dedicarsi alla letteratura con un romanzo storico ambientato nel Medioevo, che si avvicina per molti elementi al genere "giallo". Il romanzo ha ottenuto grande successo sia in Italia sia all’estero, venendo tradotto in 47 lingue. Ha vinto il Premio Strega del 1981.

Dopo il celebre film interpretato da Sean Connery insieme ad un giovanissimo Cristian Slater, arriva su Rai 1 la fiction che certamente non lascerà nessuno indifferente: fioccheranno critiche, qualcuno dirà "era meglio il film", altri (speriamo) diranno..."era meglio il libro".

Noi guarderemo la prima puntata pensando al nostro Umberto Eco, non solo autore di romanzi ma soprattutto eminente semiologia, nonché miniera per chi, come noi, si occupa di comunicazione cercando di farlo con "basi" di serietà scientifica e apertura mentale.

Noi lo guarderemo ricordando che Eco veicola, anche insieme al thriller storico "Il Nome della Rosa", precise tesi, alcune condivisibili altre meno, di tipo filosofico, religioso e sociologico. Comunque di spessore, interesse. Temi che non sempre in televisione abbiamo il piacere di vedere affrontati (e speriamo di vederlo fare con profondità e non solo con spirito...televisivo).

Insomma. Lo guarderemo con interesse...soprattutto orgogliosi di avere avuto Umberto Eco come nostro conterraneo.