08 gennaio 2020

Novi Ligure. Ex Ilva, da Taranto l'ok per l'altoforno 2

Una buona notizia per l’ex Ilva: è stato scongiurato lo spegnimento dell’Altoforno 2 dell'acciaieria di Taranto. Lo ha stabilito il Tribunale del Riesame, in sede di appello, accogliendo il ricorso presentato dai commissari straordinari dell’Ilva, annullando la decisione del giudice Francesco Maccagnano di respingere l’istanza di proroga dell’uso dell’impianto.

Viene concessa “la facoltà d’uso dell’Altoforno 2, subordinata all’adempimento delle residue prescrizioni, in tutto o in parte non attuate”. In questo modo i commissari avranno il tempo per mettere a norma l’impianto, 14 mesi al massimo, con lavori per 11,5 milioni di euro.

Lo stop allo spegnimento dell’Altoforno 2 evita la cassa integrazione straordinaria per 3.500 addetti. Ma consente anche la ripresa della trattativa tra Arcelor Mittal e il governo per sottoscrivere un nuovo accordo per l'acquisizione degli stabilimenti Ilva. L’altoforno 2 venne messo sotto sequestro nel giugno 2015 dopo l’incidente costato la vita all’operaio Alessandro Morricella, investito da una fiammata mista a ghisa incandescente.

Una decisione importante quella sull'Altoforno 2: da Taranto arriva infatti l'acciaio lavorato negli stabilimenti di Genova Cornigliano e Novi Ligure. Se l'altoforno fosse stato spento, ci sarebbe state pesanti ricadute sulla produttività di tutta la filiera.

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