Ci sono evidenze in merito al giovane sospettato dell'episodio di accoltellamento che ha portato alla morte il 19enne Ange Jordan Tchombiap, ieri ale 13 nel piazzale della stazione di Tortona. I carabinieri, intervenuti tempestivamente con ben 5 pattuglie pochi istanti dopo l’accaduto, hanno individuato nel giro di pochi minuti una persona che, dalle verifiche effettuate esaminando negli stessi minuti le telecamere di videosorveglianza, risulta essere direttamente coinvolto nella colluttazione. Si tratta di un 24enne di nazionalità marocchina, regolare sul territorio nazionale, bloccato dai carabinieri della Compagnia di Tortona, diretta dal maggiore Gianluca Bellotti, nelle immediate vicinanze delle stazione mentre tentava di darsi alla fuga.
Il giovane è stato sottoposto a fermo, disposto dal pm di Alessandria Andrea Trucano, ed è trattenuto in carcere nel capoluogo in attesa della convalida come arresto. La tempestività dell’intervento in forze massicce anche come numero e organizzazione dei Carabinieri è stata quindi determinante per individuare il possibile responsabile del fatto di sangue che ha portato alla morte di Ange Jordan Tchombiap, 19enne camerunese da pochi mesi in Provincia, in Italia da circa due anni, colpito da una coltellata in pieno petto. Le indagini dei carabinieri non hanno invece conferme sul movente dell’episodio, nel senso che al momento non è dato sapersi se la lite è iniziata per il tentativo di furto del monopattino in uso alla vittima: le ricostruzioni dei militari si basano sulle immagini e non ci sono evidenze circa il velocipede, anche se le dichiarazioni rese da alcuni testimoni indicano quello come movente. Non risultano coinvolte altre persone nella colluttazione, anche se diversi passanti hanno assistito alla scena, avvenuta in pieno giorno, pochi istanti prima delle 13. Le condizioni del 19enne sono parse gravissime ed è spirato pochi minuti dopo in ospedale.
Ange Jordan Tchombiap era ospitato al centro di accoglienza Isola Bella di Isola Sant’Antonio e si era recato a Tortona per cercare lavoro e consegnare il curriculum in alcune aziende e locali, aveva titolo di studio e parlava correntemente l’italiano. Nel dramma del trasferimento in Italia aveva perso il fratello e anche per questo trauma era seguito in un percorso di sostegno psicoformativo.
L’episodio è assurto alle cronache nazionali e ha destato profonda impressione e sentito cordoglio in città.