Mercoledì ad Alessandria la mobilitazione del Terzo Settore

Mercoledì 24 maggio le Associazioni di Volontariato delle province di Alessandria ed Asti si mobilitano: organizzano un presidio ad Alessandria, dalle ore 17 alle 19, davanti alla Prefettura in Piazza Libertà, con l’obiettivo di consegnare al Prefetto una lettera di protesta indirizzata al Governo. Questo importante atto di protesta è conseguente al fatto che il Consiglio dei Ministri, venerdì 12 maggio, ha approvato i decreti attuativi della Legge sul terzo settore (106 del 2016). “I nostri timori contenuti nella ‘Lettera aperta in difesa del volontariato’ diffusa nei mesi scorsi” sottolinea Pietro Moretti dell’Associazione Vedrai.. di Ovada, portavoce del comitato “trovano purtroppo piena conferma: la legge sul volontariato (266 del 1991) che tanto ha contribuito a migliorarne il ruolo nella società viene abrogata; le Regioni sono esautorate delle loro competenze e ridotte a passacarte in riferimento al nuovo Registro Nazionale del Terzo Settore; i Centri di Servizio del Volontariato (nati con la legge 266) sono snaturati e al servizio di tutti gli enti iscritti al Registro nazionale; il volontariato organizzato è decisamente ridimensionato a vantaggio del volontariato individuale che, svolto presso enti non di volontariato, finisce per svolgere solo un “effetto consenso” presso l’opinione pubblica”. Si conferma, dunque, che tutti gli enti del Terzo Settore non devono avere scopo di lucro ma mentre si mortificano le organizzazioni di volontariato si valorizzano cooperative sociali, imprese sociali, fondazioni e altri enti “che hanno presentato e presentano” prosegue Pietro Moretti “molti casi di ricerca del profitto, di sfruttamento del proprio personale, di trattamento disumano dei propri utenti al limite di fatti delinquenziali (vedi per tutti “Roma mafia capitale”)”. C’è ancora un piccolo spazio per intervenire: i decreti passeranno (entro 45 giorni) all’esame delle Commissioni parlamentari competenti ed alla Conferenza Stato-Regioni per tornare poi al Governo per l’approvazione definitiva. “Dobbiamo far sentire la nostra voce perché siano apportate urgenti modifiche indispensabili”: questo è il messaggio che ha portato alla mobilitazione di mercoledì 24.