13 luglio 2019

Tortona - I Subsonica caricano di ritmo e luci la piazza di Arena Derthona

Energia, sound martellante, ritmo incessante e luci favolose. Lo show dei Subsonica ad Arena Derthona è stato parecchio generoso, sia in termini di resa che in durata, ben oltre le due ore. Come la sera precedente per Fiorella Mannoia, ottima risposta di pubblico, con oltre duemila persone accorse, parecchie dalle grandi città del nord ovest, con la differenza però che giovedì sera c'erano le sedie disposte in piazza Allende, mentre nel concerto di venerdì il pubblico era tutto in piedi; e difficilmente avrebbe potuto resistere stando fermo alla botta di suono e al flusso incessante di ritmo che dal palco producevano i cinque torinesi.

Elettronica ovunque, ma anche tanta composizione e energia rock e flusso reggae a caratterizzare l'originale miscela di un gruppo che, come ha raccontato Samuel dal palco, “nasceva da elementi provenienti da esperienze diverse, uniti dal desiderio di cambiare la musica italiana”. E ce l'hanno decisamente fatta, vista l'originalità della proposta e la creatività delle menti sia nella scrittura dei brani che nella manipolazione dei suoni.

Per oltre due ore, Vicio e Ninja sono una sezione ritmica di una precisione impressionante, pulsante e diretta, mentre Max Casacci e Boosta da chitarre e tastiere ricavano suoni sempre differenti a dare tonalità particolari alla musica, sostenendo le parole cantate da Samuel.

Come elemento altrettanto fondamentale, l'apparato luci: un vero elemento in più sul palco a sottolineare ogni momento delle canzoni e aumentare la carica di energia per i duemila che ad ogni urlo “Salta!” non hanno risparmiato le forze.

Band in grande forma, quindi, forse in questa fase più nelle perfomarnce live che nei successi discografici: hanno presentato diversi brani dall'album nuovo “8”, ma anche e sopratutto pescato ad ampie mani in un repertorio ventennale, attingendo molto a “Microchip emozionale” che compie vent'anni in questi giorni, esstrapolando anche i brani meno scontati. Qualche singolone è stato lievemente modificato, abbassandolo di tonalità con un effetto di incupimento, vedi “Nuova ossessione”, sparata tra l'altro in apertura di concerto, così come “Liberi tutti”, forse per permettere al pubblico di concentrarsi altrettanto anche su brani meno popolari.

Una piazza trasformata contemporaneamente in un'enorme discoteca e in uno stadio da rock: solo pochi gruppi riescono a mettere d'accordo la club culture con lo stadium rock e i Subsonica sono tra i pochi al mondo, senza che la latitudine sia un'iperbole.

 

 

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