06 aprile 2018

I 30 anni della Casa di Accoglienza: "un laboratorio di solidarietà"

La Casa di Accoglienza di Tortona, fondata 30 anni fa da don Francesco Remotti, allora alla guida della Caritas diocesana, è stata una "profezia di speranza" che, attraverso "concreti gesti d'amore", ha saputo essere "antivirus all'indifferenza".

Così il Vescovo di Tortona, Mons. Vittorio Viola, e il presidente dell'Associazione, Eugenio Presciutti, hanno descritto la trentennale esperienza della struttura che, dopo diverse peregrinazioni in vari edifici della città, ha trovato sede definitiva in Corso Repubblica, grazie all'accordo e al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona.

Anche nel 2017 l'attività si è svolta nella massima regolarità e armonia tra i vari gruppi coinvolti. 66 in tutto i volontari e le volontarie che tengono viva la Casa di Accoglienza, coordinando con impegno e dedizione i servizi offerti ai più bisognosi: dai pacchi alimentari (+7,5% rispetto al 2016) ai servizi doccia e vestiario (rispettivamente -10% e -5,1%). A quelli in servizio da più di 20 anni il Vescovo ha consegnato un attestato di merito e riconoscenza.

"In occasione di questo anniversario- ha aggiunto Presciutti- desidero affidare il nostro lavoro alla protezione della Madonna della Divina Provvidenza che campeggia nella Cappellina del Paterno di Don Orione che ci suggerisce di mettere in pratica il motto agostiniano: <<La porta è aperta, ma il cuore (lo sia) di più>> nel servire i nostri fratelli."

Anche Sua Eccellenza ha voluto concludere con l'augurio che la città tutta si faccia "laboratorio di solidarietà e carità".

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