21 dicembre 2017

Minacciava tutti e inneggiava all'ISIS: rimpatriato

Aveva minacciato il responsabile di un centro di preghiera islamico di Alessandria dicendo che gli avrebbe tagliato la testa; un'altra volta, a Sezzadio, aveva inveito in arabo contro i Carabinieri che lo avevano redarguito per un parcheggio troppo disinvolto. Non si sa se fosse davvero un terrorista, ma quantomeno, di sicuro, il 37enne Mounir Naimi, marocchino, è una testa calda che inneggiava spesso e volentieri allo stato arabo. Per questo ieri è stato espulso per motivi di ordine pubblico e sicurezza nazionale. L’atto, adottato dal Ministro dell’Interno su proposta del Questore Michele Morelli ha permesso di allontanare dal nostro Paese un soggetto ritenuto “estremamente pericoloso“. Mounir Naimi non era affilialo all’Isis ma era un “lupo solitario“ che avrebbe potuto colpire in qualsiasi momento. Grazie al lavoro congiunto di Polizia e Carabinieri e alle segnalazioni arrivate anche dalla comunità islamica Mounir Naimi è tornato a Casablanca su un volo partito da Malpensa ed è ora a disposizione delle autorità marocchine.