29 novembre 2017

Corridoi umanitari: l'ecumenismo della carità

Mentre le cronache riferiscono continuamente di situazioni sempre più drammatiche che coinvolgono i migranti, l’Italia, prima in Europa, sta sperimentando con successo i progetti dei “Corridoi Umanitari”. Si tratta di un protocollo d’intesa, sottoscritto dalla Comunità di Sant'Egidio, dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) e dalla Tavola Valdese con i Ministeri dell'Interno e degli Esteri, la prima volta il 15 dicembre 2015 e rinnovato il 7 novembre scorso. Grazie a questi accordi è possibile per i profughi giungere in Italia in sicurezza e legalmente. Già 1000 profughi, in gran parte famiglie siriane in condizioni di vulnerabilità (cioè con bambini o anziani malati), sono stati accolti con il primo di questi progetti, interamente autofinanziati dai promotori e che permette ai migranti non solo di evitare le rischiosissime traversate del Mediterraneo, ma anche di integrarsi più facilmente nel nostro Paese. Oltre, al rinnovo del progetto già sperimentato con il Libano, a gennaio 2017 è stato attivato dalla Conferenza Episcopale Italiana, con il supporto della Comunità di S.Egidio, della Caritas e della Fondazione Migrantes, un altro protocollo per l’Etiopia. Se ne parla giovedì alla Sala Convegni della Fondazione CR Tortona con il Vescovo della Diocesi Vittorio Viola, la pastora della Chiesa Evangelica Metodista di Alessandria, Lucilla Peyrot e la testimonianza di Claudio Bagnasco e Samir Hanna della Comunità di S. Egidio di Genova.