30 ottobre 2017

La Provincia chiede lo stato di calamità per la crisi idrica

La Provincia di Alessandria chiede lo stato di calamità per la perdurante siccità. "Siamo pronti ad andare a Roma e battere i pugni sul tavolo se non sarà riconosciuto lo stato di calamità per la crisi idrica in atto in Provincia", ha ribadito il presidente Gianfranco Baldi, chiedendo alla Regione di farsi poratavoce presso il Governo. I primi a risentire della siccità, che ha prosciugato le falde più superficiali, erano stati i paesi della Valle Bormida, già a partire da questa estate. Da qualche giorno l'acqua non è potabile nell'ovadese (Parodi, San Cristoforo, Mornese, Castelletto d'Orba). A rischio è anche tutta la zona del novese.
Nelle scorse settimane a Novi si era dovuto ricorrere all'approvvigionamento tramite sacche d'acqua, distribuite alla popolazione, perchè la bassa pressione degli impianti rischiava di lasciare a secco i piani alti delle abitazioni.
Il riconoscimento dello stato di calamità consentirebbe di ricevere finanziamenti per affrontare la questione in modo "strutturale". L'Ato 6, quello competente per la zona di Alessandria ed Asti, ha infatti presentato una serie di proposte per collegare la rete provinciale. Una prima ipotesi prevede la realizzazione di una serie di collegamenti in tutta l'area, per portare l'acqua dalle falde più grandi verso le zone più a rischio. Ottanta milioni di euro la somma necessaria.