15 giugno 2017

M y s t e r y T r a i n - “ W a i t i n ‘ F o r S u m m e r “

 

 

D i s c h i d e l l a S e t t i m a n a :

 

H e c t o r A n c h o n d o B a n d - “ R o l l T h e D i c e “ ( Autoprodotto)

Nuova brillante prova discografica per questo giovanotto di Omaha, Nebraska, che aveva

anche ben figurato all’ International Blues Challenge 2016, regalando una traccia alla raccolta pubblicata qualche mese fa. I suoi eroi sono i giganti della Fender Stratocaster

( Jimi, Stevie Ray, Slow Hand ) , ma il medesimo rispetto è riservato a icone country quali

Hank Williams e Johnny Cash. Ed è proprio il gustoso infuso di blues, country e r’ n’ r , componenti rivedute e corrette per i tempi moderni, a rappresentare la cifra stilistica di

Anchondo. Il disco si apre con uno sferzante duetto in compagnia dell’ emergente Amanda Fish e si mantiene sempre ad elevati livelli emozionali e qualitativi. La farina , sempre di prima scelta, è tutta del suo sacco, eccezion fatta per la ripresa – forse anche troppo fedele

all’originale – di “Black Magic Woman”, il classico di Peter Green immortalato da Carlos

Santana. Davvero niente male …

 

B e v G r a n t - “ I t ‘ s P e r s o n a l “ ( Autoprodotto )

Nata e cresciuta nel Nord-Ovest – Portland, Oregon – ma da quarant’ anni residente a

New York City, Bev Grant è una figura davvero singolare nel panorama contemporaneo.

Non solo musicista, cantante e autrice, ma anche attivista politica profodamente impegnata

nel sociale e con lo sguardo sempre rivolto all’ universo femminile nelle sue molteplici sfaccettature. Un’ artista completa e un’ intellettuale combattente. Qualcuno l’ ha definita

una brillante pioniera femminista con un vero cuore rock’n’roll”. Nel corso del tempo ha curato da protagonista una serie di progetti musicali e situazioni culturali di assoluto prestigio. Da non dimenticare il Brooklyn Women’s Chorus, i gruppi Human Condition e

The Dissident Daughters e il laboratorio multimedilae We Were There ! Si potrebbe andare

avanti, ma ci fermiamo qui per dare spazio al nuovo eccellente lavoro, prodotto dall’ amico

Daniel A. Weiss. Nel microcosmo musicale della Grant dialogano liberamente blues, pop,

country, r’n’r, folk e jazz . Insomma, la quintessenza di “Americana”…”It’ s Personal” suona fresco e spontaneo, vitale e positivo, seducente nella sua essenziale sobrietà ed è

tra le opere più affascinanti degli ultimi mesi.

 

 

J o h n N é m e t h - “ F e e l i n ‘ F r e a k y “ ( Memphis Grease )

Tra i più credibili e dotati soul men bianchi attualmente in circolazione, il cantante e armonicista di origine ungherese esce allo scoperto per la seconda volta da quando ha preso residena a Memphis, Tenn. Nel 2013, appena arrivato nella città della Sun e della Stax, registrò l’ intenso “Memphis Grease” negli Electraphonic Studios di Scott Bomar , che gli fornì anche il supporto dei formidabili Bo-Keys. Quel disco dà oggi il nome alla sua casa

discografica e per questo nuovo “Feelin’ Freaky” il produttore è diventato Luther Dickinson ( North Mississippi All-Stars ) e la band quella dei Blue Dreamers. Il suono risulta meno ancorato alla tradizione blues e r’n’b e , infiltrato da tracce di hip-hop e r’n’r

contemporaneo, sfodera soluzioni inedite e coraggiose, che lo rendono molto appetibile

con quel giusto mix di “groove” e melodia. I testi affrontano spesso temi sociali , come nella

iniziale “Under The Gun” , un irresistibile viaggio attraverso gli States, sotto la continua

minaccia delle armi da fuoco, ancora più libere circolare in questi ultimi mesi. Il nuovo corso di John Németh è appena cominciato e promette scintille . Continuate a seguirlo, non

ve ne pentirete …

 

John Primer & Bob Corritore - “Ain’t Nothing You Can Do !“ ( Delta Groove )

Secondo incontro vincente per questi due alfieri del blues di Chicago. La prima volta fu nel

2013 con “Knockn’ Around These Blues” , sempre per la prestigiosa etichetta californiana.

Alfonso John Primer è uno dei cantanti e chitarristi più autorevoli della Windy City , mentre Bob Corritore, anch’ egli nato e cresciuto a Chicago ma da tempo trsferitosi a Phoenix, Arizona , è un armonicista di provato valore, ma anche dj radiofonico, proprietario

di un celebre locale e vulcanico organizzatore di eventi musicali. Gli ingredienti utilizzati per questo secondo appuntamento sono i medesimi e distribuiti con grande perizia e generosità. La title-track non è il “classico” di Bobby Bland , ma un titolo meno noto del

songbook” di Albert King. Poi scorrono tracce di Sonny Boy Williamson, Snooky Pryor, Howlin’ Wolf, Don Nix e Magic Slim, che vanno a integrarsi perfettamente con quelli firmati

per l’ occasione dai due compari . Tra gli accompagnatori ci preme segnalare l’ inossidabile

pianista ultranovantenne Henry Gray e, ancora al pianoforte, il compianto Barrelhouse Chuck, venuto a mancare dopo l’ incisione del disco e al quale è affettuosamente dedicato.

Sic et simpliciter…Il BLUES.

 

L e A l t r e N o v i t à :

Annika Chambers, Gina Sicilia, Michele D’ Amour & The Love Dealers, Robert Cray & Hi

Rhythm, Andy T Band feat. Alabama Mike, Bobby G. with Curtis Grant, Jr. & The Midnight

Rockers, Los Straitjackets, Lazyeye, Allan Harris, Bobby Messano, Chris Belleau, MissTess,

Bonsoir, Catin, Adrianna Marie & Her Roomful Of All-Stars, The Mavericks, Susan Kane,

Big Daddy Wilson, Micki Free, The Hot Club Of San Francisco.

 

D a l P a s s a t o :

The Monkees, Brian Wilson & Friends, Lovin’ Spoonful .

 

B e n v e n u t i A B o r d o !