08 giugno 2017

M y s t e r y T r a i n - “ S o u l M u s i c & A D y l a n ‘ s T r i l o g y “

 

 

D I s c h i d e l l a S e t t i m a n a :

 

G o d b o o g i e - “ P l a y M u s i c & D a n c e “ ( VizzTone )

Da trent’ anni attivo nella sua Toronto e anche ben oltre i confini canadesi, il virtuoso

armonicista e cantante Jerome Godboo in passato leader degli esplosivi Phantoms, firma

il suo quindicesimo album ufficiale alla guida di un supergruppo di recente formazione.

Godboogie – gustoso gioco di parole con il cognome del titolare – mette in campo il chitarrista Eric Schenkman, proveniente dai celebri Spin Doctors, il bassista Shawn

Kellerman, già nella band del bluesman Lucky Peterson e Gary Craig, batterista al seguito

dello storico songwriter Bruce Cockburn. E il disco , con un titolo davvero programmatico ,

si muove con disinvoltura tra blues, funk e rock’n’roll, privilegiando i ritmi accesi e serrati ,

senza disdegnare qualche “slow”, eseguito sempre con molta energia e determinazione.

 

B o b b y H a r d e n - “ R i v e r O f S o u l “ ( N y o t a )

Proveniente da Youngstown, Ohio, ma da molto tempo attivo e residente a New York City, Bobby Harden è un “soul singer” di assoluto valore, con radici ben affondate nel gospel di James Cleveland, nel blues di B.B.King e Johnny Adams e , per l’ appunto, nel soul di Otis Redding e Wilson Pickett, ma soprattutto James Brown, suo grande idolo e costante fonte

d’ ispirazione. Dal promettente esordio di “Soul Purpose” (1999) è seguito un lungo periodo

di silenzio, che viene interrotto con questo nuovo scintillante “River Of Soul”. Magnificamente coadiuvato dalla Soul Purpose Band – il primo disco non si scorda mai…-

Harden confeziona un programma di brani originali che sono un distillato sopraffino della

miglior “musica dell’ anima”, tradizionale sì, ma con una punta di moderno che non guasta

affatto. Da incorniciare la straordinaria “Not Ready”, cantata col cuore in mano… Unica

cover” la conclusiva “You’ ll Never Walk Alone”, firmata dalla storica coppia Rodgers-Hammerstein II e tirata a nuovo per l’ occasione. Il tutto sotto il controllo di Leon Pendarvis, affermato direttore musicale del “Saturday Night Live”, prezioso collaboratore di

Stars del calibro di Quincy Jones, Aretha Franklin e Patti Labelle e attuale tastierista dei

mitici Blues Brothers. A proposito, tenete d’ occhio la band di Dan Akroyd. E’ in uscita un

nuovo album con cantanti d’ eccezione : Dr.John, Joe Loui Walker, Eddie Floyd e, udite udite…Bobby Harden, proprio lui, “The Soul Man from New York” !

 </p> <p><span style="font-family: 'Arial Black', sans-serif;">L a u r e n M i t c h e l l - “ D e s i r e “ ( Autoprodotto )

La dissoluzione del matrimonio e la rottura con la propria band abituale sono stati due colpi molto pesanti inferti alla sensibilità di Lauren Mitchell, formidabile “soul sister” di

Tampa Bay, Florida. Perdersi d’ animo, piangersi addosso o crogiolarsi nella sofferenza ?

Neanche per sogno ! Al contrario, queste difficili esperienze sono state una fonte

d’ispirazione importante per un nuovo lavoro, realizzato in un periodo di dieci giorni trascorsi a Los Angeles, California. A prendersi cura di lei per questo progetto discografico

dal sapore catartico, è Tony Branaugel, ottimo batterista al fianco di Taj Mahal, Bonnie Raitt e Robert Cray e , da qualche tempo, geniale produttore capace di valorizzare al meglio i talenti femminili emergenti. Lo dimostrano ampiamente le recenti prove di Annika

Chambers, Deb Ryder e Lisa Biales. Attorno a Laura, Branaugel ha raccolto un gruppo di

strumentisti di indiscusso valore : il chitarrista J.L.Schell e la sezione fiati della sua Phantom Blues Band, il tastierista Jim Pugh, il bassista R. McBride, il percussionista Lenny Castro. E l’ album , con un programma che affianca brani originali e incursioni nei

repertori di grandi “soul divas” quali E.James, A.Franklin, B.Lavette e D.Ross, raggiunge

subito vette qualitative elevatissime, con i quasi sei minuti della meravigliosa “Soul Music”,

mid-tempo” che emana calore ed emozioni ad ogni singola nota. Ma il resto dell’ opera non

scherza affatto e non mostra cedimenti, con la bionda Lauren che ci seduce con ua voce

potente e sensuale . Applausi a scena aperta…

 

V i n t a g e # 1 8 - “ G r i t “ ( Autoprodotto )

Insieme dal 2012 e protagonisti a Memphis, Tenn. nel febbraio dello scorso anno all’ IBC

- sorta di campionato mondiale delle blues bands emergenti – i Vintage # 18 arrivano in piena forma al disco d’ esordio. Il quartetto di Washington, D.C., molto attivo anche nei

contigui Maryland e Virginia, è guidato dall’ appassionata vocalist Robbin Kapsalis, nativa

di Chicago, Ill. , ma cresciuta ad Atlanta, Georgia. A completare la “line-up” Bill Holter

(chitarra ) , Mark Chandler ( basso ) e Alex Kuldell ( batteria ) . Tutti dotati strumentisti, con notevoli esperienze passate. I riferimenti all’ epoca d’ oro del soul e r’n’b - Chess,

Stax, Motown…- sono davvero numerosi, ma i temi originali ( nove su undici ) stanno a

dimostrare la ricerca di una via originale e una personalità di gruppo in crescita.

 

 

L e A l t r e N o v i t à :

Thornetta Davis, Samantha Fish, Kathy & The Kilowatts, Los Cenzontles Los Texmaniacs

feat. Flaco Jimenez, Hot Roux, The Klezmatics, Los Straitjackets, Sean Chambers, Monster

Mike Welch & Mike Ledbetter, Si Cranstoun, Raul Midòn, Eastside Kings ( Ray Reed ), Old

Crow Medicine Show, Cahalen Morrison ( Roll Columbia ), Bryan Sutton, Eric Bibb,

Blind Lemon Pledge, Kenny White, Dirk Powell ( Cajun Accordion Kings & A Queen ) .

 

D a l P a s s a t o :

Ry Cooder, The Allman Brothers Band .

 

B e n v e n u t i A B o r d o !